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Bomporto, in provincia di Modena, ha visto negli scorsi anni l’approvazione per la realizzazione di un sistema di protezione dalle inondazioni, tramite barriere gonfiabili anti alluvione. 

I gonfiabili possono essere collocati, attaccati tra loro e resi operativi in meno di 3 ore. Il Comune ha intrapreso questa iniziativa a pochi anni dalla drammatica alluvione che lo ha colpito. Il Piano di adattamento di Bomporto si riferisce all’area del comparto industriale APEA selezionata come caso studio di un progetto LIFE che aveva l’obiettivo di identificare ed attuare misure di adattamento e miglioramento della resilienza di una delle aree industriali del modenese che negli ultimi anni sono state colpite da fenomeni climatici estremi, provocando diversi danni, sia alle infrastrutture pubbliche che alle singole proprietà private.

Oltre all’alluvione del gennaio 2014 si ricordano, infatti, le due trombe d’aria del maggio 2013. Queste sono state caratterizzate da un temporale nella zona di Castelfranco in Emilia che ha provocato grandinate molto violente e una serie di tornado. A causa di queste forti raffiche di vento si sono registrati in tutto 119 sfollati e circa una dozzina di feriti. A causa dell’alluvione, invece, si sono registrati circa 1.000 cittadini evacuati e sfollati, con una vittima tra i residenti di Bastiglia. La superficie complessiva della zona allagata ha interessato un’area di circa 75 km².

Il Piano di adattamento per quest’area risulta importante perché, si intende operare sia in ottica di adattamento sia di mitigazione, tramite azioni strategiche mirate distribuite in un arco temporale di 10 anni e previsioni di investimenti economici considerevoli, che probabilmente non rappresenteranno una risposta immediata e risolutiva alle conseguenze del cambiamento climatico, ma produrranno vantaggi a tutta la comunità sul lungo periodo in modo da preparare il terreno per azioni pratiche. Oltre alle barriere anti alluvione le priorità sono quelle di creare uno sportello clima per sensibilizzare, informare e formare le aziende e gli operatori locali sul tema di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici e stilare un piano di emergenza e di simulazione per valutare i risultati ipotizzabili. Da qui si parte per cercare di riprogettare l’area con la trasformazione del verde, la naturalizzazione delle sponde del fiume, la realizzazione di pavimentazioni drenanti e l’implementazione degli strumenti urbanistici per il miglioramento ambientale.

Dettagli

2018

Piano di adattamento dell’area industriale

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