Il clima è già cambiato.
Gli impatti di fenomeni meteorologici estremi sono oggi al centro dell’attenzione scientifica per i crescenti impatti che stanno determinando nel Mondo e guardano in particolare alle città e ad una risorsa che sta diventando sempre più complessa da gestire come quella idrica.
Il dossier di Legambiente sugli impatti dei cambiamenti climatici che stanno trasformando l’Italia e la mappa del rischio climatico cittaclima.it ci dicono che dal 2010 ad oggi sono 198 i comuni italiani colpiti, 340 fenomeni meteorologici estremi, 109 i casi di danni a infrastrutture da piogge intense, 157 le persone vittime di maltempo.
Il 2017 e’ stato il secondo anno più caldo di sempre, dopo il 2016, segnato da siccità e ondate di calore.Quest’ultime, tra il 2005 e il 2016, in 23 città italiane, hanno causato 23880 morti.
Per avere città più resilienti è importante avviare una serie di interventi mirati, in particolare per l’associazione ambientalista è fondamentale che si avvii una politica di delocalizzazione degli edifici in aree a rischio; che si approvino i piani clima delle città più a rischio e si rafforzi il monitoraggio degli impatti sanitari dei cambiamenti climatici, con specifica attenzione alle aree urbane. Tra gli altri interventi da mettere in campo, approvare un regolamento nazionale per l’adattamento climatico e la messa in sicurezza delle aree urbane, che tenga conto della necessità e dell’importanza di cambiare il modello di gestione dell’acqua in città, a partire dalla progettazione e intervento degli spazi pubblici. Gli obiettivi del regolamento dovrebbero riguardare: la salvaguardia della permeabilità dei suoli nelle aree urbane; il recupero, il riutilizzo , il risparmio dell’acqua in tutti gli interventi edilizi e urbani; l’utilizzo dei materiali capaci di ridurre l’effetto isola di calore nei quartieri; pianificare interventi che riguardano gli spazi pubblici; vietare l’utilizzo dei piani interrati per le abitazioni.
Diverse città europee hanno già approvato piani clima per le aree urbane, e le loro esperienze sono state sintetizzate da Legambiente in questo dossier per dimostrare come sia possibile realizzare progetti capaci di affrontare i rischi legati ai cambiamenti climatici in un prospettiva di miglioramento della vita in città. Da Copenaghen a Barcellona, da Rotterdam per arrivare anche a Bologna, che ha approvato un pianoclima, al piccolo comune sardo di Posada, a Treviso, arrivano infatti tanti buoni esempi che si basano sul mettere in sicurezza un fiume, sul restituire spazi alla natura e alla fruizione dei cittadini, creare quartieri vivibili anche quando le temperature crescono grazie agli alberi e all’acqua, a materiali naturali che permettono di ridurre l’effetto isole di calore.
Nuove strategie e politiche di adattamento per rispondere all’emergenza climatica nelle città italiane.
Scarica il Dossier di Legambiente
Il clima che cambia aumenta i rischi sanitari legati alle ondate di calore, acuisce l’impatto degli eventi atmosferici estremi e incide sui livelli di smog in città. I cambiamenti climatici in atto richiedono nuove forme di risposta alle emergenze e ai pericoli che incombono anche sulle nostre città. Nuove forme di pianificazione e di gestione delle aree urbane sono necessarie per mettere in sicurezza i cittadini e ridurre gli impatti sui quartieri e sulle infrastrutture dei centri urbani.
Il dossier di Legambiente “Le città italiane alla sfida del Clima”, elaborato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, presenta dei risultati utili e interessanti per definire l’entità degli impatti dei mutamenti climatici nelle nostre città. L’analisi rispondere ad alcuni interrogativi indispensabili per individuare le priorità di intervento.
Il crescente impatto di fenomeni meteorologici estremi in diverse aree del globo ha posto i cambiamenti climatici al centro dell’attenzione scientifica e mediatica. Sono, inoltre, sempre più evidenti i danni economici, sociali e ambientali provocati dal riscaldamento globale che potrebbero aumentare in futuro. In particolare nelle aree urbane, che sono responsabili della maggior parte delle emissioni climalteranti.
Per questo è sempre più urgente dedicare alle città un’attenzione specifica nell’ambito delle strategie di adattamento. Il convegno sarà l’occasione per ricostruire il quadro dell’impatto dei cambiamenti climatici sul territorio italiano e per ragionare sull’urgenza di nuovi approcci politici alla questione. Saranno presentati studi e ricerche sull’ impatto dei cambiamenti climatici nelle aree urbane e parteciperanno esponenti del mondo della ricerca e delle istituzioni.
SCARICA LE PRESENTAZIONI:
CLAUDIA ADAMO Climatologa – Cambiamenti climatici e aumento dei fenomeni meteorologici estremi
FEDERICA MASTRACCI E-geos – La lettura satellitare del fenomeno delle Isole di calore
PAOLA MICHELOZZI Dipartimento epidemiologia SSR Lazio – Gli impatti sanitari nelle città italiane
FRANCESCO MUSCO IUAV Venezia – I piani di adattamento delle città, una analisi internazionale
MARIA BERRINI Ambiente Italia Srl – La resilienza nelle scelte del Comune di Milano
I cambiamenti climatici obbligano a guardare in modo diverso al territorio, perché proprio la gestione del territorio può contribuire ad aggravare i possibili rischi per le persone e le cose. Lo dimostrano i drammi che periodicamente vive il nostro Paese per l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi, aggravati dalle decisioni scellerate di urbanizzazione anche nelle aree a maggior rischio idrogeologico.
“Effetto bomba” gli edifici che amplificano i danni degli eventi climatici estremi in Italia è il dossier di Legambiente che illustra dove intervenire con urgenza per mettere in sicurezza i cittadini e il territorio.
Il clima cambia le città-Osservatorio
Studio realizzato in collaborazione con Legambiente dall’Osservatorio meteorologico di Milano Duomo, in cui si analizzano i cambiamenti e i relativi aumenti delle temperature in nove città italiane (Torino, Milano, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo) dal 1961 ad oggi valutandone anche gli effetti critici da un punto di vista energetico (con maggiori consumi per la climatizzazione) e dal punto di vista della salute, per la maggiore frequenza di picchi di calore nelle ore diurne, temperature calde anche nelle ore serali e disagio termico per l’afa e l’umidità. Un esempio è l’aumento della mortalità avvenuta nella caldissima estate del 2003 (secondo il Ministero della Salute superiore al 50% rispetto ai dati medi in alcune città italiane) e pur non esistendo ulteriori monitoraggi, è evidente che l’aumento della frequenza dei picchi di calore sta determinando in intere zone urbane del nostro Paese condizioni di vita sempre più difficili, in particolare per le persone in età avanzata e per chi soffre di malattie croniche. Uno studio specifico su Milano ha evidenziato anche come dal 1961 ad oggi il numero di giorni con temperature massime diurne superiori ai 35 gradi e minime notturne superiori ai 25 gradi si siano concentrate per oltre l’85% tra il 2001 e il 2012 evidenziando, ancora una volta, la necessità di affrontare il tema dei cambiamenti climatici e del loro impatto sulle città in modo innovativo e urgente.
Scarica gli approfondimenti
Questo è uno studio che riguarda la vulnerabilità del territorio italiano rispetto agli eventi estremi di pioggia, attraverso una analisi su- gli impatti avvenuti negli ultimi anni in quattro grandi città. Fenomeni di questo tipo vanno inquadrati dentro un cambiamento strutturale che nel nostro Paese sta riguardando le precipitazioni. Sono infatti in aumento la frequenza dei giorni con precipitazioni intense in alcune Regioni del Nord e in forte diminuzione il numero dei giorni poco piovosi, e contem- poraneamente si assiste ad una tendenza verso periodi siccitosi di mag- giore durata, in particolare nel Nord-ovest e al Sud. Le tendenze previste dall’Ipcc come conseguenza dei cambiamenti climatici – aumento di fenomeni estremi e violenti quali alluvioni e trombe d’aria – fanno infatti già parte della cronaca quotidiana da qualche tempo nel nostro Paese.
Scarica il dossier
credits: Michele Manigrasso – Legambiente
Piogge intense e ondate di calore, gli impatti del cambio climatico nelle città italiane sono una emergenza e una sfida per riqualificare mettendo in sicurezza il territorio. Le città sono sempre più calde. Negli ultimi 30 anni si è verificato un incremento delle temperature medie in tutte le grandi città italiane con un aumento record nell’ultimo decennio. Le precipitazioni piovose risultano maggiormente concentrate e intense del passato con periodi siccitosi di maggiore durata. Nel nostro Paese sta aumentando la frequenza di fenomeni estremi violenti come trombe d’aria e alluvioni che sempre più spesso fanno registrare danni ingentissimi e vittime perché aggravati da decisioni scellerate di trasformazione del territorio e degli ecosistemi (fiumi intubati, aree urbane completamente impermeabilizzate, edifici realizzati in aree a rischio idrogeologico, inadeguatezza della rete di convogliamento delle acque piovane ecc.).
La risposta a impatti di questa dimensione chiama in causa i governi locali e le politiche. L’Unione Europea ha definito una strategia per l’adattamento ai cambiamenti climatici che tutti i Paesi sono chiamati a seguire. Capire i rischi e gli impatti legati ai cambiamenti climatici nel territorio, con specifica attenzione alle urbane, è oggi una priorità. Il tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici deve quindi entrare urgentemente nell’agenda politica nazionale e del governo delle città. Questi i temi della prima conferenza internazionale sul clima e le città organizzata da Legambiente e Università Iuav a Venezia.
Scarica gli “Atti dell Conferenza”