Secondo il presidente della conferenza delle Nazioni Unite sulla desertificazione, Alain-Richard Donwahi, è probabile che il mondo si trovi ad affrontare gravi interruzioni delle forniture alimentari ben prima che le temperature raggiungano gli 1,5°C di aumento rispetto alla media del periodo pre-industriale. L’allarme lanciato da Donwahi si concentra sul degrado dei suoli, la scarsità d’acqua e la desertificazione, che stanno avvenendo a scala globale.
I problemi legati all’aumento delle temperature, alle ondate di caldo, alle siccità e alle inondazioni più intense stanno mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare in molte regioni, con effetti sempre più evidenti sulla sicurezza alimentare, sulla migrazione delle popolazioni e sull’economia, in particolare sull’inflazione. Donwahi ha affermato che le cattive pratiche agricole non aiutano, e ha invitato gli imprenditori privati ad essere coinvolti investendo in metodi di agroforestazione.
I governi di tutto il mondo hanno firmato un trattato che si impegna a combattere la desertificazione nel 1992, insieme alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che è il trattato madre dell’accordo sul clima di Parigi del 2015, e alla convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che mira a salvaguardare l’abbondanza delle specie. Ma il trattato sulla desertificazione riceve meno attenzione, e la Cop15 sulla desertificazione del 2022 è passata in gran parte inosservata rispetto alla Cop27 sul clima e alla Cop15 sulla biodiversità. Ma queste sfide devono essere affrontate contemporaneamente perché sono interconnesse fra loro: la desertificazione e la siccità, che sono effetti del cambiamento climatico, accelerano lo stesso cambiamento climatico e contribuiscono alla perdita di biodiversità.
Un appello particolare, infine, è stato rivolto ai Paesi ricchi per stimolarli a guardare all’Africa per trovare soluzioni alla crisi climatica. L’Africa gode di molte delle risorse naturali – dai minerali necessari per la tecnologia delle energie rinnovabili, alle foreste, al sole e alle vaste riserve di acque sotterranee – necessarie per ridurre le emissioni di gas serra, migliorare la sicurezza alimentare e preservare la biodiversità.