Il cambiamento climatico sta già mettendo alla prova molte popolazioni e, qualora il riscaldamento gloabale non venisse tenuto sotto controllo, alcune delle parti più affollate del pianeta diventeranno praticamente invivibili.

Queste sono alcune delle forti conclusioni dell’ultima valutazione globale del gruppo di ricerca sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Il rapporto, pubblicato lunedì 28 febbraio, si concentra sugli impatti dei cambiamenti climatici, con temperature già diventate troppo calde ed insopportabili per milioni di persone. 

Le temperature medie globali sono già aumentate di 1,1 gradi Celsius, mentre l’accordo di Parigi del 2015 fissava l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi rispetto alle temperature medie prima della rivoluzione industriale

Dallo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia alla distruzione delle barriere coralline, gli impatti legati al clima stanno colpendo il Mondo nello scenario peggiore tra quelli che gli scienziati hanno previsto, con una rapidità inaspettata.

Il rapporto sottolinea come circa il 40% della popolazione mondiale è “altamente vulnerabile” agli impatti dei cambiamenti climatici, con l’Africa a pagarne le maggiori conseguenze specialmente in termini di produzione di cibo. 

Gli scienziati dell’IPCC sottolineano come le grandi città possano giocare un ruolo fondamentale nella crisi climatica, perché rappresentano sia un “hot spot” per gli impatti degli eventi climatici (per via della  maggiore popolazione e del numero di infrastrutture, e per la localizzazione in aree costiere), ma offrono al tempo stesso anche una reale opportunità per evitare i peggiori impatti del riscaldamento grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili, a trasporti ed edifici sostenibili.

Purtroppo qualsiasi ulteriore ritardo nell’azione globale mirata alla riduzione drastica delle emissioni climalteranti e nell’aumentare in modo significativo la spesa per l’adattamento, non permetterebbe di raggiungere risultati significativi. 

Per consultare il Rapporto dell’IPCC:

ttps://www.ipcc.ch/report/ar6/wg2/