L’enorme aumento del commercio illegale di idrofluorocarburi (HFC) rischia di compromettere gli sforzi dell’Europa per fermare gli effetti del cambiamento climatico. A denunciarlo è un nuovo rapporto pubblicato dall’Environmental Investigation Agency, ONG partner di Legambiente nella lotta ai cambiamenti climatici. Dal dossier si evince che il potenziale impatto climatico di questo commercio illegale potrebbe equivalere alle emissioni di gas serra di più di 6,5 milioni di automobili guidate per un anno.

L’UE sta rivedendo il suo regolamento sui gas fluorurati del 2014, nel quale è stata introdotta l’eliminazione graduale degli HFC, una famiglia di gas fluorurati, anche detti “fgas” a effetto serra, da centinaia a migliaia di volte più potenti della CO2 e comunemente usati appunto nella refrigerazione, nel condizionamento dell’aria e nella protezione antincendio, negli aerosol e nelle schiume. Ma mentre la quantità di prodotto disponibile sul mercato si riduce per effetto del sistema delle quote HFC introdotto dall’Unione Europea, i prezzi aumentano e il commercio criminale è esploso per venire incontro alla domanda.

Le indagini dell’EIA hanno identificato la Romania come un punto di ingresso chiave per gli HFC illegali nei mercati dell’UE, evidenziando una rete di intermediari coinvolti nel commercio illegale e l’uso comune della corruzione per contrabbandare gli fgas attraverso il confine. Questo Paese rappresenta, dunque, un importante punto d’ingresso illegale per gli HFC di fabbricazione cinese, contrabbandati attraverso la Turchia e l’Ucraina. Gli fgas raggiungono altri Paesi, tra cui l’Italia, dove sono stati oggetto di sequestri saltuari da parte delle dogane. Gli investigatori dell’EIA hanno condotto le indagini sotto copertura in Romania per infiltrarsi in questo commercio altamente redditizio e non hanno trovato carenza di fornitori disposti a infrangere la legge per rifornirli di HFC di contrabbando, a volte fornendolo in bombole monouso che sono state messi già fuori legge in Europa anni fa.

Non è esagerato dire che la stabilità futura della società umana si trova sul filo del rasoio e che il tempo per affrontare in modo significativo il cambiamento climatico sta per scadere. Non possiamo permetterci un solo passo falso negli sforzi fatti per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5 °C e l’enorme portata del commercio illegale di HFC nell’UE dovrebbe far suonare i campanelli d’allarme in tutto il continente – questo è il più grande eco-crimine di cui nessuno ha sentito parlare e le cose devono cambiare, velocemente”, dichiara Clare Perry, responsabile clima di EIA.