Il cambiamento climatico sta determinando un aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore durante il periodo estivo e si stima che circa il 30% della popolazione mondiale è attualmente esposta a condizioni di caldo particolarmente critiche per la salute per almeno 20 giorni all’anno. I lavoratori, in particolare quelli che trascorrono la maggior parte delle loro attività all’aperto, sono tra i soggetti più esposti agli effetti del caldo e in generale a tutti i fenomeni atmosferici. La situazione quest’anno è ulteriormente aggravata dall’emergenza COVID-19 che, tra le varie restrizioni, rende necessario in molte situazioni anche l’impiego di veri e propri dispositivi di protezione individuale e/o misure igieniche come le cosiddette “mascherine di comunità” (che hanno lo scopo di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana e non sono soggette a particolari certificazioni) e che possono contribuire ulteriormente all’accentuazione dello stress da caldo.

L’obiettivo di questa survey nazionale è quello di indagare la percezione e la conoscenza degli effetti del caldo negli ambienti di lavoro al fine di individuare strategie di intervento per ridurre il rischio da caldo per il settore occupazionale.

Il questionario di indagine è stato sviluppato ad hoc nell’ambito delle attività di ricerca INAIL 2019 del progetto BRIC (Bando Ricerca In Collaborazione) WORKLIMATE dai ricercatori Michela Bonafede, Miriam Levi, Alessandro Marinaccio, Alessandro Messeri, Marco Morabito, Emma Pietrafesa e l’intero gruppo di progetto Worklimate.

Per ulteriori informazioni ed il questionario:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfDfLc0cDEEq-fInwrINL3WWuqWoF0EE6YMZXslB7_B_Ifj2Q/viewform