Secondo un nuovo studio internazionale il nostro Paese potrà perdere fino al 7% del proprio PIL pro-caapite se l’Accordo di Parigi non sarà rispettato. Ancora peggio per altre nazioni con la Russia che segnerebbe un -8,93% ed addirittura gli Stati Uniti -10,52%.
Lo studio Long-Term Macroeconomic Effects of Climate Change: A Cross-Country Analysis, pubblicato dal National Bureau of Economic Research, mostra come anche i Paesi ricchi, tra cui l’Italia, vedranno colpite le proprie economie a causa della crisi climatica. I ricercatori delle Università di Cambridge, della Southern California, Johns Hopkins (USA), National Tsing Hua University (Taiwan) e del Fondo Monetario Internazionale hanno preso in esame dati provenienti da 174 Paesi a partire dal 1960, proiettandoli al 2030, 2050 e 2100 per determinare la perdita o il guadagno di PIL procapite sulla base di due scenari: temperature globali medie in aumento di 4°C entro la fine del secolo (in caso di non contrasto alla crisi) e rispetto dell’Accordo di Parigi sul clima (ovvero con temperature entro i +2°C rispetto all’era pre-industriale al 2100).
Se l’avanzata dei cambiamenti climatici proseguirà col trend attuale soltanto 1 stato sui 174 studiati non registrerà una perdita di Pil procapite da qui al 2100 (Bahamas). Paesi come la Svizzera perderanno il 12,24%, il Canada il 13,08%.
Naturalmente non andrebbe in modo diverso in Italia. Nello scenario senza interventi i cambiamenti climatici tagliano il nostro PIL procapite dello 0,89% nel 2030, del 2,56% nel 2050 e del 7,01% nel 2100. Lo studio mostra che rispettando l’Accordo di Parigi sul clima le perdite di Pil procapite sarebbero praticamente azzerate per l’Italia, riducendosi a -0,01%, -0,02% e -0,05 rispettivamente nel 2030, 2050 e 2100.