Uno studio condotto da ricercatori del CNR e pubblicato sull’International Journal of Climatology si e’ concentrato sul comportamento dei cambiamenti climatici in Italia. Le temperature estreme che non sono mai state registrate prima ed in particolare, l’andamento dei record delle temperature medie mensili nel corso degli anni ci può dare informazioni sulle variazioni dell’impatto di lunghe ondate di caldo o di freddo.
In questo studio i ricercatori si sono chiesti: il numero dei nuovi record di caldo e di freddo in Italia segue ancora il normale comportamento degli estremi in un clima costante? Oppure questo comportamento è effettivamente cambiato, e segue ora una legge diversa?
Analizzando con un metodo innovativo i dati di 54 stazioni italiane nel periodo 1961-2016, gli autori hanno estratto le informazioni della variabilità di temperatura nel ventennio 1961-1980. Utilizzato una tecnica numerica probabilistica, nota come metodo Monte Carlo, i ricercatori hanno calcolato il numero di record mensili di caldo e freddo che si sarebbero registrati dal 1981 in poi se non fossero cambiate le condizioni di temperatura e variabilità. Se davvero il clima è rimasto costante, questi andamenti estremi sono rimasti nella media?
Specialmente in estate il numero di nuovi record di caldo ha superato abbondantemente quelli attesi in un regime di clima costante. Rispetto allo scenario ipotizzato, quindi, ci sono state lunghe ondate di calore, più frequenti e più intense. La frequenza dei nuovi record di freddo va invece calando, specie dagli anni ’90.