Il recente allarme delle Nazioni Unite secondo cui il mondo ha al massimo 12 anni per prevenire la catastrofe climatica è stato un passaggio fondamentale. Mai prima d’ora la minaccia di un danno irreversibile è stata così vicina. A partire da ora, massicci tagli alle emissioni prodotte dall’uomo sono essenziali se il riscaldamento globale deve essere mantenuto a 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali entro la fine di questo secolo. Anche un mezzo grado al di là di questo aumenterà significativamente i rischi di siccità, inondazioni, calore estremo e povertà per centinaia di milioni di persone, oltre a domare tutti i sistemi di barriera corallina del mondo e, probabilmente, il ghiaccio marino artico. Anche ora, a 1,1 ° C di riscaldamento, il clima del mondo sta già entrando in un territorio pericoloso. Secondo i dati del Centro di ricerca sull’epidemiologia dei disastri, nel 2018 sono morte circa 5.000 persone e 28,9 milioni hanno avuto bisogno di assistenza di emergenza o aiuti umanitari a causa delle condizioni meteorologiche estreme.
Ecco un calendario globale dei principali disastri di quest’anno fornito da The Guardian:
In un altro Rapporto internazionale, elaborato da Christian Aid sono stati identificati 10 eventi che sono costati più di 1 miliardo di dollari ciascuno, con quattro eventi che sono costati più di 7 miliardi di dollari ciascuno.
Il clima estremo, guidato dai cambiamenti climatici, ha colpito ogni continente popolato nel 2018, uccidendo, ferendo e spostando milioni di persone e causando gravi danni economici che costano miliardi di dollari. Tutti questi disastri da sono legati ai cambiamenti climatici causati dall’uomo ed in alcuni casi, studi scientifici hanno dimostrato che il cambiamento climatico ha reso più probabile o più forte l’evento particolare, ad esempio con l’uragano Florence e le ondate di caldo estive in Europa e in Giappone. In altri casi, l’evento è stato il risultato di cambiamenti nei modelli meteorologici – come temperature più elevate e precipitazioni ridotte che hanno reso più probabile l’incendio o temperature dell’acqua più calde che hanno sovraccaricato le tempeste tropicali – che sono esse stesse conseguenze dei cambiamenti climatici.
I disastri più costosi dal punto di vista finanziario identificati dal rapporto sono stati gli uragani Florence e Michael, che hanno colpito gli Stati Uniti e parti dell’America centrale e dei Caraibi, causando danni inizialmente stimati a 17 miliardi di dollari per Florence e 15 miliardi per Michael. Altri disastri presenti nel rapporto includono:
-La siccità in Argentina, che ha ridotto le coltivazioni di soia e mais, costando 6 miliardi e contribuendo a far cadere il Paese in recessione.
–Inondazioni nel Kerala, India – la peggiore da oltre 80 anni – che ha ucciso circa 500 persone e costretto oltre un milione a lasciare le proprie case.
–L’estate estrema del Giappone – le inondazioni hanno ucciso almeno 230 persone, costando 7 miliardi di dollari, e sono state seguite da un caldo record e poi da Typhoon Jebi, la più potente tempesta che ha colpito il Paese in 25 anni.
-Il tifone Mangkhut nelle Filippine e in Cina, che ha ucciso 133 persone e distrutto 10.000 case.
-La siccità a Cape Town, in Sudafrica, che ha portato la città a poche settimane dal “Day Zero”, la data in cui le autorità pianificarono di chiudere l’approvvigionamento idrico al 75% della città, lasciando i residenti solo in grado di ottenere 25 litri al giorno da punti d’acqua protetti da soldati armati.
–Incendi violenti in California, Stati Uniti, tra cui il Camp Fire di novembre, che è stato il più letale e il più distruttivo della storia dello stato, uccidendo almeno 85 persone.
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