2018, cronaca di un’emergenza annunciata: la ricerca di Legambiente in collaborazione con il Gruppo Unipol. Nell’anno più caldo di sempre 32 vittime in 148 eventi estremi lungo tutta la penisola; 66 allagamenti da piogge intense; 41 casi di danni da trombe d’aria; 23 i casi di danni a infrastrutture da piogge intense e 20 esondazioni fluviali.

Il 2018 è stato l’anno più caldo per l’Italia dal 1800 e si assiste al susseguirsi di record che non possono lasciare indifferenti. Nubifragi, siccità, ondate di calore sempre più forti e prolungate, fenomeni meteorologici sempre più intensi ed estremi dovuti in primis ai cambiamenti climatici stanno causando danni ai territori, alle città indietro nelle politiche di adattamento al clima, e alla salute dei cittadini.  Soltanto nell’anno che sta per concludersi solo state 32 le vittime in 148 eventi estremi che si sono succeduti lungo tutta la penisola; 66 sono i casi di allagamenti da piogge intense; 41 casi, invece, di danni da trombe d’aria, 23 di danni alle infrastrutture e 20 esondazioni fluviali.

Tutto questo si colloca in uno scenario per cui la tendenza è quella di un costante peggioramento delle condizioni climatiche che rende oggi non più rinviabile intervenire anche sul fronte dell’adattamento ad un clima che cambia, con l’obiettivo di salvare le persone e ridurre l’impatto economico, ambientale e sociale dei danni provocati.

Per Legambiente servirà una più forte mobilitazione nei prossimi mesi affinché prima del Summit sul Clima, convocato dal Segretario Generale dell’ONU Guterres per il prossimo settembre 2019 a New York, l’Europa, con il pieno sostegno dell’Italia, riveda il suo obiettivo al 2030 andando ben oltre il 55% di riduzione delle emissioni, in modo da essere per davvero il pilastro di una forte e sempre più larga Coalizione degli Ambiziosi in grado finalmente di tradurre in azione l’Accordo di Parigi.

Cronaca di un’emergenza annunciata